Un impianto dentale è una piccola vite che viene inserita nell’osso della mandibola o della mascella per sostituire la radice di un dente naturale che, per i più svariati motivi, è andato perso.
Posizionamento di un impianto dentale
Quando si posiziona un impianto dentale o mini impianto dentale, una volta terminato l’intervento, si aspettano 4-6 mesi per permettere all’impianto di integrarsi con l’osso, poiché nell’arcata superiore è richiesto più tempo vista la minor densità ossea. Durante questa fase l’impianto risulta “sepolto” dalla gengiva. Tutto ciò garantisce una certa protezione da batteri e sollecitazioni meccaniche, favorendo appunto la cosiddetta osteointegrazione.
Finita questa fase, il paziente si sottopone ad un secondo piccolissimo intervento chirurgico che permette di scoprire l’impianto e di posizionare sopra di esso un piccolo tappo che prende il nome di vite di guarigione. Questa consente alla gengiva di guarire in modo corretto e prendere una forma consona alla nuova corona che sarà posizionata sull’impianto di lì a qualche settimana.
Questa metodica descritta prende il nome di carico convenzionale, o differito. È la tecnica classica, più utilizzata, ma che necessita di mesi per “caricare” l’impianto con la nuova protesi.
Implantologia a carico immediato per impianto dentale
L’implantologia a carico immediato è invece una possibilità per i pazienti che vogliono riacquistare, o, meglio ancora, migliorare, il proprio sorriso subito dopo aver posizionato un impianto dentale carico immediato.
Questo è possibile perché il medico odontoiatra, dopo uno studio scrupoloso del caso, è in grado di fornire al paziente una protesi dentaria mobile provvisoria che verrà posizionata sull’impianto, o sugli impianti, entro circa 36-48 ore dall’intervento.
Il carico immediato può riguardare un singolo elemento. Per esempio, ho perso un dente anteriore a seguito di un trauma e voglio riavere il mio sorriso. Ma anche riguardare la riabilitazione di un’intera arcata dentaria.
Si tratta di una metodica con percentuali di successo paragonabili a quelle di un intervento con il processo descritto precedentemente ma che presenta numerosi vantaggi per il paziente. Innanzitutto, non vi è più il fastidio della protesi dentaria mobile durante il periodo di attesa dell’integrazione dell’impianto, che per numerosi pazienti diventava un fastidioso impedimento dal punto di vista estetico, fonetico e masticatorio.
Inoltre, vi è una certa semplificazione delle procedure cliniche che rende ovviamente i tempi molto più ridotti. Vieni infatti annullato il secondo piccolo intervento chirurgico descritto in precedenza. Ciò vuol dire minor trauma, minor rischio di contaminazione batterica al momento della scopertura dell’impianto, minor rischio di complicanze post-operatorie e, al tempo stesso, una miglior guarigione e maturazione della gengiva dal primo momento.
Il paziente potrà quindi esibire il suo sorriso sin da subito e i tessuti molli si adatteranno alla nuova protesi. Essa è un manufatto provvisorio che rispecchia comunque in pieno la funzionalità della protesi definitiva. Per quest’ultima bisognerà attendere qualche mese, tempo necessario alla completa guarigione dei tessuti oggetti di intervento.
Impianto dentale controindicazioni
Purtroppo, questa metodica non è utilizzabile con tutti i pazienti. Vi sono delle situazioni che rappresentano delle vere e proprie controindicazioni al carico immediato.
Innanzitutto, prima di procedere, bisognerà compiere una valutazione quantitativa e qualitativa dell’osso del paziente tramite consulenza specializzata del nostro dentista Bergamo Dr. Vavassori nel settore d’intervento che dovrà ospitare l’impianto.
La panoramica, o ortopantomografia (OPT), ci fornisce un’idea generale della situazione, ma solo attraverso la TC, realizzata con la tecnica Cone Beam, otteniamo informazioni complete per una valutazione adeguata. L’osso dovrà infatti essere ottimale dal punto di vista dell’altezza, dello spessore (quantità) e della densità (qualità).
Il paziente inoltre dovrà riferire all’odontoiatra particolari patologie che interferiscono con il metabolismo osseo. Infatti, l’assunzione ad esempio di bifosfonati può rappresentare un ostacolo a interventi in ambito implantologico. Se dopo una meticolosa valutazione il medico deciderà comunque di procedere, l’intervento sarà eseguito nella maniera più sicura possibile. In tal caso, utilizzerà un protocollo rigoroso che prevedrà una adeguata profilassi antibiotica e procedure chirurgiche meno invasive possibile.
Anche il fumo e l’igiene orale del paziente ricoprono un ruolo chiave. Un accanito fumatore con una pessima igiene orale non è di certo il candidato ideale ad un intervento implantologico con carico immediato.
Altre patologie da segnalare da parte del paziente sono problematiche di coagulazione, che potrebbero rendere l’intervento più rischioso, e anche quelle che potrebbero interagire con la guarigione dei tessuti, come ad esempio il diabete mellito.
È sicuramente doveroso comunque rivolgersi al medico odontoiatra che saprà valutare attentamente caso per caso, fare una stima del costo impianto dentale e consigliare la metodica adeguata a riabilitare nel più breve tempo possibile il vostro sorriso.
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