Con l’espressione igiene e profilassi dentale si indica l’insieme di tutte quelle procedure e accorgimenti, siano essi domiciliari oppure professionali, volti a mantenere il benessere e la salute dei denti, delle gengive e del cavo orale in generale.

IGIENE DENTALE DOMICILIARE

IL RUOLO FONDAMENTALE DELLO SPAZZOLINO

Sicuramente, la manovra domiciliare principale è lo spazzolamento dei denti, da eseguire ovviamente sulla superficie occlusale (quella masticante) ma anche su quelle interne ed esterne, in senso gengivo-dentale (dal rosa al bianco).

Lo spazzolino rappresenta quindi lo strumento più importante e va a rimuovere in modo meccanico i residui di cibo e di placca batterica. Quest’ultima è definibile come un aggregato di batteri adesi tra loro e alle superfici dentali che si nutrono principalmente degli zuccheri contenuti nei cibi. Essa è identificabile da un colore bianco-trasparente e si può definire come la principale responsabile di patologie come le lesioni cariose o le gengiviti. igiene e profilassi dentale: spazzolino | studio dentistico Vavassori a Stezzano, Bergamo

Pulirsi i denti regolarmente (dopo ogni pasto) e correttamente è l’unico modo per rimuoverla. Altro momento essenziale in cui spazzolare i denti è prima di mettersi a letto la sera: durante la notte infatti, la lingua e le guance riducono i loro movimenti, ma soprattutto diminuisce la secrezione salivare; tutto ciò favorisce la formazione della placca batterica e il suo accumulo sulle superfici degli elementi dentari.

IGIENE E PROFILASSI DENTALE: SPAZZOLINO MANUALE VS ELETTRICO

Esistono due tipologie principali di spazzolino: spazzolino manuale e spazzolino elettrico. Hanno delle caratteristiche un po’ diverse tra loro, ma sono entrambi ottimi dispositivi.

Sicuramente lo spazzolino elettrico può essere d’aiuto per chi ha difficoltà a compiere certi movimenti, pazienti con scarsa manualità. Il principale vantaggio di questo dispositivo è però il fatto che le sue setole sono progettate per compiere diversi movimenti (oscillazione, vibrazione, pulsazione) che facilitano la rimozione della placca batterica all’interno del cavo orale. Sono numerosi gli studi che dimostrano la diminuzione di placca e gengivite grazie all’utilizzo dello spazzolino elettrico rispetti a quello manuale.

Per di più, la maggior parte degli spazzolini elettrici ha al proprio interno un timer: ciò induce il paziente a spazzolare i denti per un tempo sufficiente a garantire un livello di pulizia adeguato.

La media del tempo dedicato allo spazzolamento dai pazienti che utilizzano quello manuale è, secondo recenti ricerche, inferiore al minuto, tempo molto lontano da quello indicato come adeguato di 3 minuti almeno.

In aggiunta, si può affermare che chi utilizza lo spazzolino manuale tende a spazzolare in modo troppo energico, il che può portare al danneggiamento di denti ma soprattutto dei tessuti molli come le gengive (ad esempio, uno spazzolamento scorretto, troppo forte e deciso, è uno delle principali cause delle recessioni gengivali).

Se utilizzato in modo corretto, lo spazzolino elettrico non va a danneggiare le gengive, anzi esercitando una pressione corretta, viene effettuato una sorta di “massaggio” che va a favorire l’afflusso di sangue e di conseguenza una miglior salute generale dei tessuti. È un ottimo strumento per ottenere un’igiene dentale unica. Addirittura, alcuni modelli elettrici, durante lo spazzolamento, emettono una luce verde o rossa, andando ad indicare al paziente la corretta o errata pressione esercitata.

DENTIFRICIO

In commercio vi sono centinaia di tipologie di dentifrici, ma la stragrande maggioranza dei pazienti non ha bisogno di dentifrici speciali.

Una cosa opportuna è scegliere un dentifricio che contenga fluoro, sostanza con azione antisettica e che favorisce la mineralizzazione degli elementi dentari.Ruolo del dentifricio nell'igiene dentale e fluoroprofilassi | Studio dentistico Vavassori, Stezzano (Bergamo)

Inoltre, è bene utilizzare un dentifricio poco abrasivo, come lo sono la maggior parte dei dentifrici in commercio. Quelli più abrasivi sono quelli aventi  un’azione sbiancante, da utilizzare magari saltuariamente per eliminare qualche piccola macchia dallo smalto di caffè, tè o fumo, ma di cui non bisogna certamente abusare con la speranza di cambiare il colore naturale dei propri denti. Per visionare le corrette tecniche di sbiancamento dentale leggete il nostro articolo qui.

Vi sono poi dentifrici con una maggiore azione antibatterica, contenenti clorexidina. Altri con azione antitartaro e altri ancora definiti desensibilizzanti, in quanto contengono sostanze come i sali di stronzio e potassio che svolgono un’azione protettiva sui denti sensibili al caldo e al freddo.

Sicuramente la scelta di un buon spazzolino è più importante: una pulizia accurata e quotidiana con uno spazzolino e un dentifricio normali è più efficace di uno scorretto spazzolamento con l’utilizzo di dentifrici “speciali”.

SCOVOLINO E FILO INTERDENTALE

Lo scovolino è un altro dispositivo che aiuta l’igiene orale domiciliare. È definito come spazzolino interdentale, in quanto serve a rimuovere placca e residui alimentari da zone particolarmente difficili da raggiungere, come le superfici interprossimali (quelle tra due denti adiacenti). È composto da setole montate su un supporto rigido e può avere diverse misure e forme (conico o cilindrico), per adeguarsi alle diverse aree in cui deve penetrare. Va fatto scorrere nella fessura tra dente e dente: il movimento deve essere orizzontale (avanti e indietro) ed eseguito con estrema prudenza e delicatezza per evitare di traumatizzare le gengive.

Laddove nemmeno lo scovolino riesce a svolgere il proprio compito, è essenziale, per pulire gli spazi tra un dente e l’altro, l’utilizzo del filo interdentale. Una volta attorcigliate le due estremità attorno alle dita delle due mani, si inserisce il filo tra un dente e l’altro e, dopo aver superato il punto di contatto, si va ad abbracciare il dente con il filo, scorrendo avanti e indietro delicatamente.

Si raccomanda l’utilizzo di scovolino e filo interdentale almeno una volta al giorno, prima di coricarsi.

IGIENE E PROFILASSI DENTALE: COLLUTORIO

È importante sottolineare che gli sciacqui con il collutorio non devono andare a sostituire lo spazzolamento quotidiano dei denti o l’utilizzo del filo interdentale; semmai rappresentano un completamento all’igiene orale domiciliare.

Sono quindi da impiegare dopo essersi lavati i denti: vi sono collutori che contengono sostanze antiplacca che, essendo liquidi, possono infatti raggiungere zone non molto ben spazzolate.collutorio per igiene e profilassi dentale | studio dentistico Vavassori, Stezzano- Bergamo

Altri collutori in commercio sono semplicemente rinfrescanti per l’alito, altri ancora sono da utilizzare solo in determinate situazioni.

Quest’ultimo è il caso dei collutori contenenti clorexidina, indicati solo dopo un intervento odontoiatrico o in caso di forti gengiviti. Sicuramente l’azione antimicrobica della clorexidina contrasta la moltiplicazione dei batteri, ma il suo utilizzo prolungato può causare sgradevoli macchie su denti e/o protesi, non dannose per l’integrità del dente ma fortemente antiestetiche.

Per questo, quando si parla dei collutori contenenti clorexidina è naturale porsi la domanda: “Igiene dentale ogni quanto?”. Il dentista Bergamo Vavassori consiglia di limitarla a non oltre i 15 giorni.

IDROPULSORE

Anche l’idropulsore igiene dentale rappresenta un presidio che va ad arricchire le possibilità di igiene e profilassi dentale domiciliare. Attraverso un getto d’acqua, esso va ad asportare grossi residui alimentari e la placca rimossa precedentemente dallo spazzolino.

Tuttavia, non è assolutamente in grado da solo di rimuovere la placca batterica presente. È da considerare quindi un apparecchio di supporto, che non va di certo a sostituire lo spazzolino.

Può aiutare nella rimozione dei residui di cibo sotto le protesi fisse o gli apparecchi ortodontici e può rappresentare un veicolo di sostanze antibatteriche come la clorexidina per la disinfezione di tasche parodontali su consiglio medico.

IGIENE E PROFILASSI DENTALE PROFESSIONALE

Con l’espressione igiene e profilassi dentale professionale si va ad indicare l’insieme delle procedure eseguite da un professionista, odontoiatra o igienista dentale, con lo scopo di eliminare in modo completo placca e tartaro accumulati all’interno del cavo orale del paziente e prevenire così l’insorgenza di patologie quali carie, gengivite, parodontite.igiene e profilassi dentale dello studio dentistico Vavassori a Stezzano, Bergamo

Il tartaro non è altro che un deposito duro di colore bianco/giallo/marrone che si forma in seguito alla mineralizzazione della placca batterica in seguito al continuo contatto con i sali contenuti nella saliva. Esso si può formare sia sopra il bordo gengivale (tartaro sopragengivale) sia al di sotto (tartaro sottogengivale).

La rimozione del tartaro è estremamente difficile, se non impossibile, attraverso l’igiene orale domiciliare.  Ad ogni modo, va aggiunto che quasi sempre, il normale spazzolamento domestico, non consente comunque un’accurata pulizia della totalità delle superfici, pertanto bisogna rivolgersi a uno studio dentistico specializzato per un servizio di igiene dentale professionale.

Proprio per questo è indispensabile, almeno una volta ogni 6 mesi, sottoporsi ad una seduta di igiene orale Bergamo.

FASI DELL’ IGIENE ORALE

  • valutazione del livello di igiene orale
  • esame degli elementi dentari e dello stato parodontale
  • motivazione e istruzione del paziente alle tecniche di igiene domiciliare a lui più adatte
  • rimozione professionale di placca e tartaro sopra e sottogengivale
  • rimozione di eventuali pigmentazioni estrinseche come quelle determinate da fumo, caffè, tè
  • applicazione di fluoro
  • applicazione di prodotti per l’ipersensibilità dentale
  • valutazione, soprattutto nei più piccoli, di possibili manovre preventive come la sigillatura dei solchi

STRUMENTI PER RIMUOVERE PLACCA E TARTARO

Normalmente, la placca e il tartaro vengono rimossi sia attraverso strumenti ad ultrasuoni, sia attraverso strumenti manuali. DI solito si abbinano i due tipi di tecniche per sfruttare al meglio i vantaggi di entrambi. Gli strumenti ad ultrasuoni utilizzano la vibrazione meccanica di un inserto (ne esistono di diverse tipologie e forme) montato su un manipolo, il cui obiettivo primario è sicuramente quello di eliminare tartaro e placca più superficiale.

Gli strumenti manuali, invece, sono strumenti manuali a lama (i principali sono curettes e scalers), specifici per ogni area del cavo orale e consentono soprattutto la rimozione di tartaro sottogengivale. Sono infatti gli strumenti utilizzati nelle cosiddette levigature radicolari, quelle manovre di pulizia e rimozione di tartaro all’interno di tasche gengivali più o meno profonde.

La frequenza delle sedute di prevenzione dentale viene stabilita in base alle esigenze del singolo paziente. Igiene orale personale, stato di salute delle gengive, disposizione dei denti sono infatti fattori individuali che concorrono alla formazione di tartaro più o meno velocemente.

 

IL RUOLO DEL FLUORO NELL’IGIENE E PROFILASSI DENTALE

Il fluoro è un elemento contenuto in piccole quantità in quasi tutti i tessuti del nostro corpo, soprattutto nelle ossa e nello smalto dentale. Di norma, il fluoro viene assunto attraverso l’alimentazione: in particolare le principali fonti di fluoro sono il pesce, i frutti di mare, la carne (soprattutto quella di pollo), il tè e l’acqua che beviamo tutti i giorni.

La funzione più importante del fluoro è rappresentata dalla prevenzione della carie, vista la sua azione di remineralizzazione delle superfici dentali. Succede però che il fluoro assunto attraverso gli alimenti può non risultare sufficiente e si rivela così necessario l’utilizzo di composti a base di fluoro proprio a livello preventivo.

Oggi le principali linee guida odontoiatriche indicano l’utilizzo topico (quindi solo a livello locale) del fluoro come una pratica utile a tutti gli individui e come miglior metodo d’assunzione.

APPLICAZIONE E ASSUNZIONE DEL FLUORO

L’applicazione raccomandata è quella direttamente sulla superficie dello smalto e può essere sia professionale (svolta dall’operatore sanitario in studio attraverso un gel applicato con mascherine apposite lasciaste in posa per circa 5/10 minuti) sia domiciliare (sempre attraverso un gel, con una concentrazione minore rispetto quello usato in studio, da utilizzare magari una volta ogni 7/10 giorni). Fluoro- Igiene e profilassi dentale, studio dentistico Vavassori a Stezzano- Bergamo

Tipologie di assunzione sistemica di fluoro come le compresse o le gocce sono invece pratiche da tempo discusse. Allo stesso modo anche l’assunzione di acqua fluorurata rappresenta un tema di discussione importante: paesi come Usa, Regno Unito o Australia, aggiungono infatti fluoro alle loro riserve idriche.

Se è vero che la carenza di fluoro aumenta il rischio di lesioni cariose, il suo iperdosaggio può causare quadri di fluorosi. Il segno iniziale caratterizzante questa patologia è la presenza di macchie bianche sulla superficie dentale, che risultano impossibili da eliminare anche dopo una seduta di igiene orale professionale. A lungo andare queste macchie possono evolvere in veri e propri solchi.

Inoltre, visto che il fluoro tende a sedimentarsi nelle ossa, può causare un aumento della densità dello scheletro, con una progressiva rigidità e conseguente possibilità di rottura. Oltre a questo tipo di conseguenze dentali e scheletriche, la fluorosi tra gli effetti collaterali più gravi include alterazioni sistemiche come disordini endocrini e immunitari.

SIGILLATURE

 

La sigillatura dei denti è una metodica preventiva della carie che consiste nella chiusura dei solchi normalmente presenti sulla superficie occlusale (quella masticante) dei denti attraverso l’utilizzo di specifici materiali. È considerata una procedura clinica semplice, sicura ed efficace ed è fortemente raccomandata dalle più recenti linee guida odontoiatriche. È indolore e non richiede alcuna anestesia: è indicata e applicabile a tutti i bambini.

I denti interessati sono i molari permanenti (è possibile a volte eseguirla anche sui premolari) che presentano numerosi e profondi solchi, al cui interno la placca e i batteri possono facilmente annidarsi e creare “danno”.

A CHE ETÀ SI COMINCIA A PARLARE DI SIGILLATURA?

È tanto più efficace quanto prima viene eseguita: ciò significa che all’età di circa 6 anni bisogna ricorrere alla pedodonzia, quando inizia la permuta dentale ed erompono in arcata i primi molari permanenti, si può procedere con la sigillatura dei solchi più profondi e articolati, difficili da spazzolare vista la posizione e un cavo orale ancora discretamente piccolo.

Importante considerare che intorno a quell’età, 6-7 anni, il consumo di dolci e alimenti zuccherati è solitamente molto alto, andando ad aumentare esponenzialmente il rischio di lesione cariosa.

Per questo, la sigillatura dei denti costituisce un importantissimo presidio nella prevenzione della carie e nel mantenimento della salute del cavo orale del piccolo paziente.

In seguito, con il prosieguo della permuta dentale, potrà essere presa in considerazione l’ipotesi di sigillatura sui premolari ed infine, intorno ai 12 anni, quando eromperanno i secondi molari, si procederà a sigillare anch’essi.

La procedura standard prevede l’applicazione per qualche secondo sui solchi del dente interessato di una sostanza acida (gel mordenzante) che renderà le superfici più porose e faciliterà l’adesione della resina sigillante. Dopo aver lavato e asciugato la superficie del dente da sigillare, si andrà ad applicare la resina nei solchi con un apposito pennellino e successivamente essa verrà polimerizzata, ovvero irradiata da una speciale lampada che permetterà alla resina di indurire e aderire in maniera perfetta al solco del dente.

Affidati allo studio dentistico Vavassori a Stezzano, vicino a Bergamo, per una consulenza mirata in merito alle tecniche più adatte per l’igiene e profilassi dentale. Oppure prenota una consulenza su misura nella sezione contatti del nostro sito.