Perimplantite: di che cosa si tratta?

La perimplantite è definita come la patologia principale che può colpire un impianto dentale, o meglio, i tessuti attorno all’impianto che lo sostengono. Ebbene sì, non solo i denti naturali possono “ammalarsi”, ma anche gli impianti.

La perimplantite è infatti un processo infiammatorio che porta al progressivo deficit di osso necessario alla stabilità dell’impianto, che se non trattato, può portare alla successiva perdita dell’impianto stesso.

La progressione della patologia che si ha nei denti naturali da gengivite a parodontite, è simile a quella della perimplantite.

consulenza per la perimplantite, studio dentistico Vavassori a Stezzano, Bergamo

Perimplantite: cause principali

La mucosite rappresenta infatti il primo stadio di questa malattia ed è un’infiammazione dei tessuti molli che circondano l’impianto dentale a carico immediato. È causata dall’accumulo di placca a livello della superficie protesica e implantare ed è caratterizzata dai principali segni dell’infiammazione a livello gengivale (dolore, rossore, gonfiore) e da sanguinamento al sondaggio.

Non vi è quindi nessuna perdita di attacco osseo clinico. È proprio questo che distingue la mucosite dalla perimplantite, la mancanza di riassorbimento osseo. Proprio per questo, e proprio perché questa condizione infiammatoria precede sempre la comparsa della perimplantite, è molto importante riuscire a diagnosticarla quando ancora è confinata ai tessuti molli.

La causa principale di questa condizione infiammatoria è ovviamente la presenza di batteri che attaccano l’intero apparato di supporto dell’impianto. I fattori di rischio principali sono il fumo con 4 volte maggiore la probabilità di sviluppare perimplantite, il diabete con rischio 2,7 volte superiore alla media, l’insufficiente igiene dentale orale, una storia clinica del paziente caratterizzata da parodontite.

In riferimento alla parodontite possiamo affermare come la persistenza della malattia parodontale non trattata in un paziente, può indurre cambiamenti a livello generale nel cavo orale, tali da poter facilitare la colonizzazione batterica di eventuali impianti. Per cui è sempre importante verificare la condizione di tessuti molli e duri ed eseguire, se indicato, un trattamento parodontale prima dell’implantologia, così da ridurre il rischio di infezioni perimplantari.

perimplantite e le sue cause | Studio dentistico Vavassori a Stezzano - Bergamo

I complessi batterici che si rilevano attorno all’impianto sono un po’ diversi da quelli della parodontite, ma la colonizzazione avviene nel medesimo modo: vi è prima l’adesione di batteri precoci che predispongono in seguito le condizioni ideali per l’arrivo di batteri tardivi, più aggressivi.

La diagnosi di perimplantite viene fatta in presenza di sanguinamento al sondaggio e perdita di supporto osseo documentata con radiografie progressive nel tempo. La mobilità implantare non rappresenta un sintomo diagnostico essenziale per fare diagnosi di perimplantite.

Sintomi della patologia

Per quanto riguarda in generale i sintomi della patologia invece, si può affermare che siano generalmente poco evidenti, soprattutto nella fase iniziale. Con il tempo e la rapida progressione i sintomi possono sempre più manifestarsi: fastidi alla masticazione, fastidi durante le comuni manovre di igiene dentale orale (es. spazzolamento), cattivo sapore, cattivo odore, dolore, gonfiore.

Nei casi più gravi si può giungere ad avere una percezione di mobilità degli elementi sostenuti dagli impianti, formazione di ascessi e possono provocare gli impianti dentali dolore spontaneo. L’esito di questi quadri clinici più complessi è purtroppo spesso quello della perdita degli impianti.

A volte capita invece che questi sintomi siano del tutto assenti.

Visto appunto la diagnosi difficoltosa di questa patologia, è necessario prendersi cura di questi dispositivi implantari probabilmente ancora di più dei denti naturali. Diventa essenziale averne eccezionale cura a casa, rispettando i consigli di igiene orale domiciliare di denti e bocca da odontoiatra e igienista dentale. Fondamentali sono le visite di controllo e le sedute di igiene professionale, in modo da intercettare eventuali segni precoci di mucosite o perimplantite.

Terapie per combattere la perimplantite

Per quanto riguarda la terapia della perimplantite, sono pochi i casi in cui l’iniziale terapia non chirurgica pone rimedio. Essa si basa sull’utilizzo di antibiotici locali, spesso sotto forma di gel.

La maggior parte dei casi di perimplantite richiede un approccio chirurgico. Esso può essere di diverse tipologie: resettivo, rigenerativo, riparativo/conservativo.

chirurgia per combattere perimplantite | Studio dentistico Vavassori a Stezzano - Bergamo

Il primo prevede l’eliminazione di parte del tessuto osseo perimplantare e viene associato alla decontaminazione della superficie dell’impianto. In questo modo vengono favorite anche le manovre igieniche domestiche. È probabilmente la tecnica che consente maggiormente di frenare l’avanzare della terapia, ma ha gravi svantaggi estetici dati dall’abbassamento dei tessuti molli che non permettono di applicarla nei settori anteriori.

Il secondo approccio invece ha lo scopo di ripristinare una corretta morfologia dei tessuti ossei danneggiati dalla patologia attraverso l’impiego di materiali rigenerativi. Ovviamente la prognosi è migliore, più il difetto osseo è contenuto.

L’ultima tipologia di intervento con specializzazione in chirurgia prevede invece l’incisione dei tessuti molli così da asportare tutto il tessuto infiammatorio sviluppatosi attorno all’impianto. Successivamente si procede con la detersione e decontaminazione della superficie implantare. È sicuramente delle tre la metodica meno invasiva, ma al tempo stesso quella che ha meno probabilità bloccare l’avanzamento della patologia.

Se hai a cuore la tua salute e il tuo futuro, rivolgiti al nostro team di esperti dentisti Bergamo per un servizio di qualità. Vieni a conoscerci di persona per una consulenza personalizzata a Stezzano (BG).